La macchina in “Confessioni di un Italiano” di I. Nievo
La macchina protagonista del libro “Confessioni
di un Italiano” di I. Nievo è la macchina
da guerra.
Il libro è ambientato durante i 50 anni che
vanno dalla campagna napoleonica in Italia (1796
-1797) alle rivoluzioni del 1848.
La prima
rivoluzione industriale, che gli storici collocano tra la fine del 1700 e
l’inizio del 1800 è agli albori e la società descritta è ancora prevalentemente
contadina/feudale e non contiene ancora i caratteri della società industriale,
cioè della società delle macchine.
La macchina che
quindi è presente nel romanzo è la macchina caratteristica del mondo
pre-industriale cioè la macchina da guerra. Questo può essere dimostrato
andando a valutare la ricorrenza di alcune parole chiave:
pistola/e:
23 volte
cannone/i:
17 volte
fucile/i:
15 volte
spada/e:
37 volte
pugnale/i:
8 volte
sciabola/e:
10 volte
arma/i:
36 volte
battaglia/e:
48 volte
guerra/e:
67 volte
L’argomento
centrale del romanzo è la creazione dell’identità del popolo Italiano che
attraverso guerre e rivoluzioni riesce a liberarsi dai dominatori stranieri e a
conquistare il diritto ad essere un popolo libero e indipendente. La guerra e
di conseguenza la macchina da guerra che ne è lo strumento principale, divengono
dunque co-protagonisti perché accompagnano le vicende, le lotte e le battaglie
degli uomini che hanno combattuto per l’unità d’Italia.
Il romanzo si
sviluppa attraverso la narrazione in prima persona della vita di Carlo
Altoviti, patriota e soprattutto uomo che ha vissuto la trasformazione della
propria identità da veneziano ad italiano.
Incipit: "Io nacqui veneziano ai 18
ottobre 1775, giorno dell'Evangelista
San Luca; e morrò
per la grazia di Dio italiano quando lo vorrà quella Provvidenza
che governa misteriosamente il mondo".
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